Come gestire il dolore e lo stress
La Mindfulness e il collegamento mente-corpo
La Mindfulness – o meditazione consapevole – trae origine dalla meditazione praticata nel buddhismo dell’Asia meridionale e sud-orientale.
Essa insegna l’arte di vivere consapevolmente, imparando a gestire la sofferenza e lo stress e raggiungendo quindi un livello maggiore di salute e benessere.
In che modo? Allenando la mente ad osservare le cose così come sono, senza pregiudizi, aspettative o etichette. La Mindfulness ci insegna ad osservare emozioni, impulsi e pensieri nel momento stesso in cui essi sorgono, accettandoli in maniera non giudicante e imparando a non reagire in modo precipitoso, attraverso la pratica di semplici esercizi che coinvolgono mente e corpo, incentrati sul respiro e sull’attenzione al momento presente.
Mindfulness e salute
Negli anni ’70 il medico statunitense Jon Kabat-Zinn ha sviluppato un vero e proprio programma della durata di 8 settimane, denominato “Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR)” che mira a ridurre l’impatto dello stress sulla vita dei partecipanti grazie alla pratica quotidiana della Consapevolezza. Da allora la Mindfulness viene considerata una forma di meditazione “scientifica” ed è utilizzata nella medicina occidentale proprio per promuovere la salute e il benessere: è diventata, infatti, strumento di supporto nel trattamento fisico e psicologico per pazienti affetti da varie patologie, quali disturbi alimentari, fibromialgia, tumori, disturbi dell’umore, dipendenze, disturbo da stress post-traumatico, asma, diabete, disturbi gastrointestinali, problemi fisici che richiedono riabilitazione, ecc
Psicologi, sportivi, medici, nutrizionisti e altri professionisti della salute, si avvalgono di interventi basati sulla Mindfulness poiché questi non solo incidono sul corpo attraverso la mediazione cerebrale, migliorando il funzionamento del sistema immunitario, cardiovascolare ed endocrino, ma facilitano anche la compliance nei pazienti e favoriscono outcome positivi.
E non è tutto! Oggi la Mindfulness viene proposta all’interno di aziende, corsi pre-parto, scuole, club sportivi e svariati contesti sociali, come protocollo di prevenzione dello stress, del burn out, per la gestione del dolore, la pratica della gentilezza e in generale per implementare il benessere ed educare alla consapevolezza.
Numerosi studi hanno infatti dimostrato gli effetti positivi di questa pratica sulla soddisfazione di vita, sul senso di autonomia, su ottimismo e autostima, sulla qualità del sonno, sulla gestione dello stress, del dolore cronico e delle emozioni spiacevoli, sulla dipendenza da fumo, sul rapporto col cibo, sul funzionamento del sistema immunitario, sui rapporti familiari, lavorativi e sociali.
Come spiegare tutti questi benefici?
Ecco cosa succede grazie a questo vero e proprio allenamento della mente:
DIMINUISCONO:
- Cortisolo, Adrenalina e Noradrenalina – Ormoni dello stress
- Testosterone – Ormone dell’aggressività
- Citochine infiammatorie – Cellule prodotte nei processi infiammatori (es. gastrite, colite, cistite, bronchite, tonsillite, vaginite, ecc)
AUMENTANO:
- GABA – Ormone del benessere che contrasta stress e ansia
- Serotonina e Dopamina – Ormoni del piacere e del buon umore
- Endorfine – “morfine endogene” prodotte naturalmente dal corpo, che riducono la percezione del dolore
- Ossitocina – Ormone dell’amorevolezza, che favorisce anche il parto, l’allattamento, la formazione e il mantenimento delle relazioni.
Il cervello subisce modifiche in alcune delle strutture che facilitano l’apprendimento, la memoria, l’attenzione e l’elaborazione delle informazioni
La conseguenza di tutto questo, è che si ottiene un miglioramento in ogni aspetto della vita personale e relazionale.
Basta praticare anche solo 10 minuti al giorno, non solo eseguendo gli esercizi, ma anche nelle attività della propria vita quotidiana, praticando la consapevolezza mentre si cucina, mentre si fa una doccia, mentre si mangia, mentre si cammina, eccetera.
Con la pratica si potranno ottenere i benefici psico-fisici che abbiamo citato, e più in generale:
- imparare ad essere più presenti a se stessi
- affrontare i momenti difficili (dolori cronici o passeggeri, terapie, ansie, paure, ecc), con la consapevolezza che si può stare con queste sensazioni
- sviluppare l’accettazione di pensieri, sensazioni, emozioni, anche di quelle percepite come più sgradevoli
- aumentare la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità
- ridurre i rischi di depressione, ansia e stress
- imparare ad essere meno giudicanti con se stessi
- sviluppare uno sguardo più accogliente nei confronti di se stessi e degli altri
- migliorare le capacità riflessive, di ascolto, di comunicazione
- imparare a non rispondere impulsivamente ai pensieri
- imparare a fare caso ai momenti piacevoli e a goderne pienamente
Il risultato sarà un rafforzato senso di benessere e di efficacia personale e relazionale. Disperderai meno energie ed imparerai a non essere schiavo dei tuoi pensieri e delle tue emozioni.
Dott.ssa Federica Brindisino
Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale